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 Fuoricampo
 il mio primo fuoricampo

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T O P I C    R E V I E W
giorep Posted - 08/06/2012 : 23:03:06
di seguito la mia prima esperienza di fuoricampo avvenuta quest'anno durante la gara di promozione (per me prima gara) tenutasi a Varese un paio di settimane fa, il 17 maggio
tema AAT: campo dei fiori - roncola(barro) - laveno - brunate - varese
decollo ritardato alle due del pomeriggio in attesa che la perturbazione passasse e lasciasse una finestra volabile, sono il primo nello schieramento, mi tocca fare da "civetta" e cacciare la prima termica, giornata inizialmente moscia, ci sono delle coperture di altocumuli che laciano passare degli spiragli di luce, la giornata sarà una corsa verso questi spiragli di luce.
aggancio senza problemi la prima termica sul campo dei fiori e lì aspetto 40 minuti per la partenza; parto poco dopo i primi; davanti al Generoso alla prima termica li riacciuffo; gli altri si attardano lì a fare quota, vedo uno spiraglio di luce su chiasso e parto basso (1400H) arrivo fino ad Alzate dove a 600H sono ormai pronto ad atterrare, sul solito spiraglio di luce tra gli altocumuli sopra delle serre aggancio e tribolando per oltre mezz'ora rifaccio 1200H,
a quel punto devo decidere se provare o meno, la copertura sembra sciogliersi, mi porto verso il lago di Arserio, rifaccio di nuovo 1100-1200H ,vedo che la cava davanti al cornizzolo è al sole, se la termica c'è deve essere lì; non mi resta che costeggiare il lago di Pusiano, "pizzicare" il pilone e andare verso la cava, sono circa 6-7 km di distanza; parto giro attorno al lago, tocco il pilone e vado verso la cava, ma a quel punto la copertura di altocumuli che sembrava sciogliersi è arrivata a coprire il sole e quando arrivo lì sopra ormai non c'è più attività termica; sono basso 900H mi porto verso Erba, sopra la fiera, un bel "serbatoio" di asfalto nero, mi dico "se mai dovesse esserci qualcosa verrà su di qui" arrivo e perdo altri 50 mt; il palmare mi dice che ho un margine di 100mt per una planata diretta ad Alzate, guardo verso l'aeroporto e fidandomi dei miei occhi lascio stare il palmare; il palmare mi dice che ho un campo atterrabile conosciuto in zona la Poncia, ho avuto modo di intravedere il campo passando 10 minuti prima attorno al lago di Pusiano, ma anche qui dovrei partire e andare alla cieca verso qualcosa di conosciuto e noto (noto agli altri, non a me); sotto di me alla mia sinistra vedo un campo arato confinante con la provinciale e con un ingresso quasi a zero, un'altro campo, un prato subito lì vicino lo escludo vedendo dei tralicci dell'alta tensione (in effetti poi atterrando vedrò che ci sono i cavi a non più di 7-8mt dal suolo); mi faccio un paio di giri sul "mio" campo, valuto l'ingresso, la lunghezza e poi torno sulla fiera a vedere se la situazione è migliorata. Rimango a girare cercando di riagganciare fino all'ultimo secondo possibile fino a quando girando la testa verso il campo lo vedo bassissimo; fuori il carrello, piccolo tratto rettilineo, unica virata per portarsi in finale senza pensare a sottovento e base, fuori i diruttori eun'occhio all'anemometro durante la virata, flare che sembra non finire mai toccata, frenata e aliante fermo in 30-40 mt.
Solito stuolo di gente che viene a chiedere, vigili, un amico parapendista che prima mi saluta dall'alto e poi viene a trovarmi e a rinquorarmi dicendomi "a volte capita".
E io invece tranquillo e quasi contento di essermi levato il sassolino
dalla scarpa.
Alla fine della giornata, ovviamente, tutti gli altri che si erano "attardati" sul monte Generoso erano tornati a casa chiudendo il tema...

cosa ho imparato?
- palmari, computer ecc... sono utili ma non vanno presi alla lettera, avessi tentato di arrivare ad Alzate probabilmente sarei riuscito, probabilmente...
- i fuoricampo noti devono essere conosciuti e magari studiati prima di andare in giro (Google Earth, fotografie ecc...), ma nulla vale più dell'occhio e della capacità di valutare, anche qui ho preferito fidarmi di me stesso e trovare un campo magari più difficile della Poncia piuttosto che andare alla cieca e magari trovarsi ad inventare cose strane per atterrare
- i campi arati sono fantastici per atterrare (ci si ferma in un attimo) ma meno divertenti per il recupero, spostare 250kg di aliante sulla terra cedevole non è una passeggiata
- volare in aliante (trovarsi in situazioni strane e nuove, e dover magare atterrare per prati) è sempre un'esperienza affascinante

un grazie a Carlos e Maurizio che sono venuti a raccattarmi e che mi hanno riportato a Varese all'alba delle 22.00
15   L A T E S T    R E P L I E S    (Newest First)
AlbertOne Posted - 13/06/2012 : 08:26:59
Ciao!
il campetto su cui sei atterrato (davanti alla fiera dell'Elmepe di Erba), non è del tutto sconosciuto.
gia altri lo hanno usato e pure di recente!
non è segnalato perchè talmente vicino ad Alzate e alla Poncia, che se si deve scegliere si attera negli altri sicuramente migliori.
Il campo oltretutto non sempre è agibile (granoturco).

Comunque il tuo ragionamento sul fuoricampo è giusto.

Io in gara usavo un concetto insegnatomi dal mio istruttore ovvero:
sotto i 500m la gara è finita devo cercare un campo e tentare di risalire di quota.

a Ferrara i 500m diventavano 250!
Ciao e complimenti per il tuo primo FuoriCampo
giorep Posted - 12/06/2012 : 20:50:52
Il grande Gianni parla così perchè non è toccato a lui venirmi a raccattare nel campo arato...chiedetegli che scusa ha accampato quando l'ho chiamato dicendo che ero finito per prati "sto facendo lo scoring, vedrai che qualcuno verrà a prenderti..."

- ricordo che ma disse "ma Alzate o la Poncia no vero?..."
- ovviamente il palmare che non ho "ascoltato" è del Gianni


dcaielli Posted - 12/06/2012 : 14:37:13
quote:
Originally posted by orsica

Dimenticavo: per giorep

complimenti per la freddezza, ma se ti capitasse di venire a volare dalle nostre parti, ricordati che da noi ogni centimetro quadro di verde è coltivato a meli o uva (non il massimo per i fuoricampo)!


se invece venite dalle mie parti ci sono tutti i campi che volete per fare pratica di fuoricampo. coni di planata non li usa nessuno a meno che non devi volare ovviamente sopra un centro abitato o zone impervie. Personalmente io tendo a usarli piu o meno, tenendo sempre d'occhio una pista nota (spesso uso come piloni i club di volo a vela).
Pero' coni o non coni il fuoricampo va allenato.. o simulato.. il rischio panico (con rischi di stallo/spin o di andare troppo lunchi etc..) e' piu' alto se non lo si prova mai. Oppure per esempio io ho notato (quando lo alleno) che tendo a stringere troppo il circuito per paura di perdere il campo di vista e di conseguenza finisco sempre un pochino lungo..

Detto questo qui piove da 2 mesi ininterrottamente e si vola zero. non se ne puo' piu....
orsica Posted - 12/06/2012 : 13:07:44
Dimenticavo: per giorep

complimenti per la freddezza, ma se ti capitasse di venire a volare dalle nostre parti, ricordati che da noi ogni centimetro quadro di verde è coltivato a meli o uva (non il massimo per i fuoricampo)!
orsica Posted - 12/06/2012 : 13:02:14
Mi permetto di farvi osservare una cosa (naturalmente non si tratta di farina del mio sacco). Citate cave o tetti di capannoni: questi possono essere solo i punti di distacco delle termiche (trigger) ma intorno deve esserci da qualche parte il serbatoio di aria calda (se fate i conti per avere una termica anche minima vi servono tonnellate di aria calda che di sicuro non ci stanno sopra al tetto di un capannone o dentro ad una cava). Se intorno alla cava c'è solo terreno freddo la cava da sola puo' fare ben poco.
KarmaGianni Posted - 12/06/2012 : 10:53:59
Giuanìn Pipetta è uno dei migliori piloti che conosco (tenuto presente che ha in mano il brevetto da aprile 2011 e che ha fatto il suo primo volo ad agosto 2010 e che non aveva mai volato prima, nè para nè delta!!) e soprattutto è sempre lucido nel resoconto e nell'analisi.
Volendo ben vedere tira un pò troppo la corda e si trova basso troppe volte in posti non proprio splendidi. Lecco gli piace parecchio (mi ricordo un 700m H) ed anche le valli bergamasche (Clusone).
Ma la sua "trance" non è dovuta alla competizione o all'agonismo e nemmeno alla eccessiva confidenza nelle sue capacità. Credo che sia uno dei pochi che è davvero INNAMORATO del volo, dell'esercizio tecnico e mentale per "andare il più in là possibile" e che a volte si lasci troppo prendere dalla sua passione. Il luccichìo negli occhi quando racconta i voli è palesemente sintomo di una infatuazione.
E lo sappiamo tutti, quando ti innamori davvero della sventolona sexy fai sempre qualche cazzata. Alcune si pagano, altre invece no. Alla fine però metti la testa a posto e sposi quella giusta e metti su famiglia. Oppure molli tutto e vai a vivere a Pattaya...
Il Giò è uno di quelli che si sposerà ed avrà tanti ma tanti bei bimbi (volovelisticamente parlando) ;-)

Per la questione fuoricampo: penso che volare per coni sia una regola buona e giusta. Se il cono avesse il vertice in un aeroporto oppure in una pista conosciuta oppure in un campo già testato sarebbe l'ideale.
Ma se tutti davvero volassero così non ci sarebbero così tanti alianti in campi di melica o patate da raccogliere a fine giornata... e si va a raccattare di tutto, dall'allievo con istruttore o "tutor", alla coppia di neobrevettati al primo xcountry, alla coppia di arzilli vecchietti con 10mila ore di volo, al campione del mondo nei meleti. Domenica abbiamo recuperato un DuoDiscus con tanto di motore in un campo a 20km dall'aeroporto. Ed a bordo non c'erano certo dei pivelli.
Personalmente ho fatto ZERO fuoricampo in aliante ma almeno 200 in deltaplano. Avevo fatto il calcolo che quasi il 40% dei miei decolli per voli di distanza o in gara finiva in qualche campaccio o sul tetto di qualche fabbrica. Non mi spaventa l'idea che prima o poi mi tocchi mettere giù l'aliante in un posto diverso da quello del decollo. Cercherò, quando capiterà di non trovare niente che mi riporti in quota, di essere abbastanza lucido per "scappare via" presto dai costoni ed andare in aeroporto. Se non ce la farò mi butterò sui soliti campi (Pepeto, Porlezza, Poncia, Mascioni, Malnate). Ma se per qualche strano motivo o per qualche errore mi troverò a cercare qualche altra scomoda soluzione... spero di avere l'occhio, il polso ed il culo di Giuanìn Pipetta!
Berto Posted - 12/06/2012 : 01:47:02
Beh, stante questa descrizione l'analisi degli errori sembra corretta, in particolare dirigersi verso Erba dalla cava sembra l'errore più importante; tirando verso La Poncia avresti avuto varie alternative, mentre guardando la foto direi che a buttarsi così sulle case hai avuto fortuna a trovare un campo buono.
Purtroppo il drive della gara fa spesso questo effetto, e si rischia di perdere di vista le priorità dettate dalla sicurezza, in passato è successo anche a me.
Mi sono preso qualche bello spaghetto, ma ho imparato che gara o non gara se arrivo al cono di planata significa "fine dei giochi": si pensa alla sicurezza e la gara scompare.
Deve essere un ragionamento fatto ancora prima di decollare e ben metabolizzato.

Aggiungerei anche che provare a girare il pilone è stato un pò azzardato, forse il rientro su Alzate era più indicato da dove hai fatto iniziare la linea, ma con La Poncia a disposizione ci poteva anche stare.
Tieni però a mente che chi vince le gare non è mai il Kamikaze che si butta sempre e aggancia a 100 mt, di solito è proprio l'opposto.
Io nella mia esperienza ho ottenuto risultati molto migliori quando ho cominciato a trattare un volo di gara come un volo di distanza normale: meglio rientrare, magari un pò più lento, che atterrare fuori (e magari spaccare o addirittura farsi del male ...); dopotutto atterrando fuori la velocità prodotta si riduce a zero!
giorep Posted - 11/06/2012 : 22:17:09


questa è l'immagine dall' "alto" che descrive il fuoricampo;
in pratica il punto dove inizia la traccia è il momento in cui
decido di tentare di girare il pilone, quota 1200H
sono a circa 5 km dal pilone (dove giro) dopo di che mi dirigo verso
la cava, arrivo con circa 900H, come detto qui l'attività termica
è minima e decido di costonare in un -0,4/-0,5 portandomi verso la città dove
spero ancora di rifare quota, qui mi porto sulla fiera una grossa costruzione con adiacente un parcheggio (immagine successiva); arrivo con 700; adocchio il campo, escludo Alzate che ha la pista infossata tra due collinozzi, ed escludo anche la Poncia, ancora raggiungibile ma da me intravista soltanto girando il pilone; continuo a girare sulla fiera tenendo d'occhio e studiando il campo e quando non c'è più speranza passo sulla provinciale ed atterro.



alla fine gli errori sono stati molteplici :
- non aver fatto quota all'inizio quando ne avevo la possibilità
(da lì in avanti non sono più riuscito a salire sopra i 1200H)
- troppa confidenza nel credere nell'aggancio basso
(per arrivare lì ho agganciato una termica davanti ad Alzate molto basso ed un'altra davanti al laghetto subito prima di partire con l'ultimo traversone)
- una volta non agganciato subito alla cava avrei dovuto dirottare sulla Poncia senza andare verso Erba (avevo ancora speranza di riagganciare, vedi il punto precedente)
- arrivato ad Erba invece penso di non aver sbagliato nell'essermi scelto il campo senza arrischiare ad andare ad Alzate o verso la Poncia; sono rimasto sulla fiera che ritenevo, nel caso tornasse un pò di sole, un buon punto da cui provare la risalita.
Non mi sono arrischiato più a SUD-OVEST dove comunque c'erano altri pratoni e dove avevo agganciato prima di paartire per il traversone.
Il campo che si vede nella foto, nel mio caso era appena arato; dall'alto era marrone ed avevo identificato la direzione dei solchi che era a mio favore, l'ingresso era quasi a zero (siepi alte 2-3 mt)
non avevo davanti pali nè cavi.


Berto Posted - 11/06/2012 : 00:22:35
Beh, io non sono un pilotone, ma (o forse proprio per questo) sottoventi ne ho presi alcuni "interessanti".
Uno a 40K m da casa e 2000 mt di quota si è risolto con un fuoricampo allucinante, in valle Staffora in un campettino di 150 mt in salita a 20 Km dal mio aeroporto.
Certo che 'sti monti potrebbero anche spostarsi ogni tanto, sono sempre in mezzo alla strada ...
Ukkiu Posted - 10/06/2012 : 17:19:50
Beh forse era evitabile, ma in effetti è stata un'esperienza importante!
Coolwind Posted - 10/06/2012 : 15:13:15
E perchè mai dovresti recriminare contro te stesso? Sei finito in sottovento, cose che capitano, e hai valutato il campo con la quota giusta.. a me pare un'ottima esperienza (anche il sottovento).
Sarebbe bello farsi raccontare un sottovento da qualche pilotone, sono sicuro che anche loro ogni tanto li prendono!
Ukkiu Posted - 10/06/2012 : 11:29:25
Vista la grande partecipazione, (e ringrazio!), ecco qui uno schema grossolano della mia sequenza. Purtoppo non ho il log perché una volta atterrato, distratto dalle mille emozioni non ho più spento il gps, che morendo non ha salvato nulla.



Allora:
La mappa ha in alto in Nord.
La linea verde che parte dal Monte Terminillo è il volo "normale" che stavo facendo, poi deciso a fare un giretto turistico nella valle di Antrodoco, scavallo ignaro del vento che mi stava spingendo dalle spalle quindi da 280-300° e che avrebbe inevitabilmente creato una fortissima discendenza di sottovento... quindi, mi avventuro e lì inizia la mia linea rossa con variometro incollato al fondo scala per diversi secondi. Giusto il tempo di realizzare che gia non potevo più virare a destra per tornare dritto in aeroporto in quanto mi ero ritrovato sotto al pendio. A quel punto ho puntato centro valle a 140 km/h per sfuggire ma non tanto quanto avrei dovuto, questo perché andare verso centro valle significava allontanarsi ancora di più dall'aeroporto (penso che questa sia stata la fase che ha determinato la fine dei giochi).
A quel punto inizia la linea gialla (disegnata gialla perché di scarsa efficenza, direi -2 m/s di media), e così abbandonai definitivamente la speranza di poter rientrare. Da precisare che in tutto questo parte non ho mai trovato neanche uno zero. Solo quando ricomincia la linea verde, ed ero circa a 400 metri da terra comincio una planata tranquilla tra 0 e -0,5 m/s, a quel punto vedo bene il campo(con tanto di stadina sul lato) dove alla fine sarei atterrato, ma prima continuo un po' perso l'aeroporto nella micro speranza di risalire o arrivare ad un campo più vicino, ma ben presto ragiono che non ha senso rischiare, così ripasso sul campo precedentemente valutato come buono, lo rivaluto come ottimo e atterro proprio dove volevo. Si è rivelato essere un campo di erba medica alta circa 50 cm, le ali ben livellate non hanno neanche toccato l'erba. Nessun graffio né per me né per l'aliante.

Ci tengo a dire che non ho niente da recriminare contro nessuno se non contro me stesso! Gli istruttori dell'Aero Clud di Rieti sono tutti molto bravi, responsabili e disponibili. Approfitto anzi per ringraziare ancora chi è venuto a recuperarmi con la massima disponibilità e un ottimo umore da compagni di club, uno su tutti il nostro presidente!
icenix Posted - 10/06/2012 : 08:35:37
Ok, sono entrato nella bagarre.

Visto che con questa meteo di volare non se ne parla, almeno parliamo di volo.

Berto: la mia esperienza di gara è zero (0,1). Comunque da quel che vedo di solito c'e' 1 giorno di allenamento pre-gara. Immaginare che i piloti possano visitare tutti i campi atterrabili in una area di 300x300 Km e' utopico.
Li segnano tutti, ne visitano qualcuno dove ritengono che siano più critici e per il resto fanno affidamento sulla loro esperienza.
Se poi conoscono gia'la zona perche' sono di casa, perchè non e' la prima volta che gareggiano li, se si sono presi 4 giorni aggiuntivi di ferie per studiare il campo di gara, o se tutti gli anni volano qualche giorno nella zona, sono altre considerazioni.

Ukkiu: non voglio fare le pulci a nessuno, altri potrebbero farle a me.
Per puro amore di discussione proviamo a fare due conti.
Non ho il tuo log ma facendo 2 ipotesi i conti sono questi:

a 1300mt
- dovevi essere al massimo a 20km dall'aeroporto (limite estremo del cono, quindi dentro ma borderline)
- se sei atterrato a 2 km dall'aeroporto hai volato a eff. 15 (scalando 100 metri per il circuito altrimenti siamo a 13.8)
- se sei atterrato a 4 km dall'aeroporto hai volato a eff. 13.3 (scalando 100 metri per il circuito altrimenti siamo a 12.3)
- se sei atterrato a 6 km dall'aeroporto hai volato a eff. 11.6 (scalando 100 metri per il circuito altrimenti siamo a 10.7)

a 1800mt
- dovevi essere al massimo a 30km dall'aeroporto (limite estremo del cono, quindi dentro ma borderline)
- se sei atterrato a 2 km dall'aeroporto hai volato a eff. 16.4 (scalando 100 metri per il circuito altrimenti siamo a 15.5)
- se sei atterrato a 4 km dall'aeroporto hai volato a eff. 15.2 (scalando 100 metri per il circuito altrimenti siamo a 14.4)
- se sei atterrato a 6 km dall'aeroporto hai volato a eff. 14.1 (scalando 100 metri per il circuito altrimenti siamo a 13.3)

Sono numeri non da meteo di volo locale per un neobrevettato.

Se qualcuno ti ha fatto decollare con 40 ore su un ASK-21 senza dirti niente in una giornata in cui con eff.15 non tornavi a casa, vai e picchialo, ma forte!

E più probabile che, come e' capitato a noi tutti (o almeno a me di sicuro, prima di essere bacchettato da qualcuno a cui non è mai successo), sull'onda dell'entusiasmo tu sia uscito dal cono. Solo che nel tuo caso la meteo non è stata tanto benigna da permetterti di rientrarci.

Buoni voli (aspetto le risposte mentre piove)
Ukkiu Posted - 10/06/2012 : 00:00:11
Icenix, Purtroppo ti posso dire che ero esattamente come hai detto tu con calcolo efficienza a 20 e con 300 metri di margine, ero dentro fino a quando sono montati 15 nodi di vento che mi hanno prima messo in estrema discendenza e poi qualche secondo di troppo di indecisione e scappato da quest'ultima, me lo sono ritrovato esattamente contrario alla mia direzione di rientro... e con un ask21 la frittata era fatta.
Quindi sono la prova vivente che può succedere anche questo e spero che servirà come esempio anche a qualche altro neobrevettato.
Io da questa avventura ho capito di aver preso con superficialità quel volo in quanto "locale", quindi le variabili più strane e la meteo non la trascurerò più.
Berto Posted - 09/06/2012 : 23:55:35
Come diceva un mio amico, nessuno decolla con l'obiettivo di fare fuoricampo, per cui quando ci si trova si è fatto senza dubbio qualche errore.
Nel momento in cui l'errore ormai si è fatto bisogna gestire la situazione e portare a terra la macchina senza danni a se o altri, poi a terra varrebbe sempre la pena di valutare perché si è arrivati a quella situazione e trarre insegnamento dalla situazione appena vissuta.

Nel caso in questione correggo Icenix: ad ogni gara ci sono solitamente alcuni giorni di allenamento dove un pilota ha la possibilità di esplorare il terreno di gara; potrebbe valere la pena di utilizzare questi giorni anche per sorvolare i campi segnalati e memorizzare posizione e aspetto.

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