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 Fuoricampo a Porlezza

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T O P I C    R E V I E W
Coolwind Posted - 10/05/2008 : 21:11:49
Ieri il mio volo è terminato a Porlezza. Il campo è facile da individuare dall'alto, e avevo parecchia quota da smaltire per poter guardarci dentro. Non si vedeva una mazza, o meglio non si vedeva niente di strano. In finale l'unica cosa di cui stare attenti era il piccolo steccato alto un metro che delimita l'ingresso a zero del pratone, che è molto largo (una cinquantina di metri) e lungo circa 300m tutti utilizzabili.
Quando mi sono trovato a pochi metri da terra la brutta sorpresa: l'erba era alta, più alta di quanto non mi potessi immaginare.
In richiamata mi sono trovato letteralmente immerso nell'erba, una brutta sensazione. Un dosso mi ha risparato in aria per qualche secondo, per terminare in un'imbardata senza danni.



Ho saputo che altri due alianti di recente sono atterrati a porlezza, ed almeno uno ha pesantemente imbardato.

Io penso che mi è andata bene ieri, perchè a parte il mal di schiena dell'imbardata non è successo niente. Ma piuttosto che atterrarci di nuovo mi farei devitalizzare un dente. Regolatevi di conseguenza...

p.s.
In alcuni punti l'erba è alta un metro e mezzo, e ci sono molte ortiche!

15   L A T E S T    R E P L I E S    (Newest First)
condor Posted - 17/05/2008 : 11:41:43
Io ho un Ventus 2 bx ( 15 metri) , allego il particolare del carrello che mi dicono sia ammortizzato. In effetti si vedono i 2 bracci posteriori incernierati al mozzo
che hanno la forma di ammortizzatori.
elalca Posted - 15/05/2008 : 18:12:22
esatto. Anche altri hanno l'ammortizzatore. A me però piace quello.
Ciao
AlbertOne Posted - 15/05/2008 : 16:57:35
No Fulvio anche il Ventus2cx il Discus2cx, il DuodiscusXL il Ventus2bx ed il Discus2bx oltre naturalmente al Nimbus4...

Tutti alianti Club, come vedi...
Planando Posted - 15/05/2008 : 15:31:01
Si lukes penso anche io che sia corretto cosi.
Credo anche che in caso di impatto del carrello con un ostacolo (fosso o gradino)Il problema sia che l'aliante si blocca... ed il corpo scivola in avanti. Il fatto che il carrello sia attaccato ad una delle parti più rigide della fusoliera e molto vicino al sedile non aiuta.
Per 1quanto riguarda il paracadute credo di avere letto qualche cosa tempo fa, forse un articolo di cernezi che riprendeva quanto dici tu.

elalca... non ho capito... ASG29 è l'unico monoposto con ammortizzatore .... cavolo mi sa che passerà un bel po' di tempo prima che posso permettermelo :-D


Saluti a tutti, Fulvio
elalca Posted - 14/05/2008 : 18:33:59
ASG 29 --> questa è la specifica

5.00-5 main wheel with rubber shock absorbers and hydraulic disc brake
Lukes Posted - 14/05/2008 : 18:32:31
Ciao,

credo di averlo postato in passato, ma rifo:
la decelerazione preponderante in caso di crash e' verso l'avanti in basso (detto all'incirca, mi si perdoni l'approssimazione, ma un angolo esatto d'impatto non esiste).
L'assorbimento d'energia va fatto in quella direzione, che e' circa quella sotto il sedere, parte bassa della schiena e glutei (questo per una posizione di pilotaggio tipica negli alianti moderni). Mettere un assorbitore d'energia dietro alla schiena puo servire solo se la decelerazione e' verso l'alto e avanti. Quando / quanto spesso accade ?

Quel che diceva un medico abbastanza famoso nel mondo del volo a vela, a diversi congressi (io l'ho sentito a Varese circa 4 anni fa), e' che un punto estremamente pericoloso e' quello dove finisce il paracadute (se di quelli moderni, corti): li' rimane un vuoto tra l'appoggio della schiena sul paracadute e quello piu in basso dove il sedere appoggia sul sedile. Si sono riscontrate rotture/danni alla colonna vertebrale in quel punto, dovuto allo scalino, per cui si raccomandava di riempire quello scalino.

Io, se dovessi posizionare un assorbitore d'energia, lo metterei pensando di andare ad impattare col terreno con la fusliera inclinata da -45 a 0 gradi sull'orizzonte, quindi tra il mio corpo e la struttura dell'aliante che si trova in quella direzione. Praticamente, da dove finisce il paracadute a dove c'e' la cloche.

Ciao
Planando Posted - 14/05/2008 : 17:30:58
Alberto questo credo dovrebbe dirlo un esperto... forse i tempi sarebbero maturi perché nascesse qualche cosa di specifico.
Cosi di mio, ma non ho conoscenze mediche, mi verrebbe da pensare che vicino alla schiena andrebbe bene un supporto abbastanza rigido per evitare deformazioni della colonna, poi ci metterei il paracadute e poi il dinafoam...
C'è di mezzo un sacco di pero'...
Il confort, cosa succede se bisogna utilizzare il paracadute, ecc...
Diciamo che al momento io sceglierei un paracadute lungo, senza amenicoli rigidi o discontinuità che puntino sulla schiena, e poi metterei il dinafoama rivestire il sedile.
Interporre un imbottitura tra paracaute e pilota mi lascia qualche dubbio sulla possibilità di indossarlo correttamente per l'eventualità di doversi lanciare.
Credo pero' che il grosso lo dovrebbero fare i costruttori.
Io lavoro con gli elicotteri e qualche idea la si potrebbe anche adattare, anche se mi rendo conto che problemi, dimensioni ecc sono ben diversi.
I gusci in vetroresina che costituiscono normalmente la seduta dei nostri alianti ad esempio, potrebbero essere fissati alla fusoliera non con attacchi rigidi ma con attacchi deformabili (basta davvero poco a realizzarli)
Uno scorrimento anche molto limitato (1,2 cm) del sedile è in grado di assorbire moltissima energia.
Stessa cosa si potrebbe fare sui carrelli (alcuni lo fanno già a quanto so).
Provate a guardare dove sono generalmente fissati i carrelli sui mono posto... a pochi centimetri dalle reni sulla parte più rigida e resistente di tutta la fusoliera... ogni colpo arriva senza filtri.
Tra l'altro chi mi sa indicare quali sono i monoposto che dispongono di carrelo ammortizzato? io non ne conosco.
se nopn sbaglio gli ammortizzatori utilizzati su alcuni carrelli servono solo al meccanismo di estensione... mi viene in mente ls3 ad esempio.
Ciao, Fulvio
AlbertOne Posted - 14/05/2008 : 10:37:43
Fulvio,
ottimo, grazie delle info supportate da documenti!
Ma Il Dynafoam tu lo metteresti tra paracadute e schiena, o sul sedile dell'aliante?
Alberto
Planando Posted - 14/05/2008 : 10:24:52
Ok ho dato un occhiata e direi che avete ragione.

Io proverei a trarre una regola dalle informazioni documentali.

Ho dato un occhiata ad alcuni manuali di volo.
Pochi citano l'eventualità di atterrare con il carrello NON estratto.
Quelli che lo fanno (DG e LS) Sconsigliano genericamente la cosa, all'incirca con le motivazioni di AlbertOne, con 2 eccezioni:
Campi estremamente corti.
Ostacoli trasversali.

Quindi alla fin fine cio' che diceva Reichman.

Resta il fatto che in caso di colture alte non si sa bene cosa c'è sotto.

Un altro dato di fatto è che sono molti i piloti che hanno riportato conseguenze più o meno gravi alle vertebre a seguito di un urto della ruota con ostacoli.
Questo dovrebbe spingere i costruttori ad alcune modifiche e noi ad adottare alcuni accorgimenti.
Il primo credo sia il famoso materassino ad assorbimento. E stato suggerito anche l'utilizzo di sacche paracadute "lunghe" che non creino punti di frattura lungo la spina dorsale.
AlbertOne Posted - 14/05/2008 : 09:25:43
Benvenuto Corrado!
Ciao
Alberto
paolo Posted - 13/05/2008 : 18:57:32
Ho riflettuto un po', ma rimango della mia idea (e di albertone, d'altronde non posso divergere dal mio socio).
Carrello sempre fuori, il pneumatico comunque assorbe energia e l'ammortizzatore (se c'è) pure. Non correrei il rischio di tirare dentro il carrello per un fosso sperando di "passarci" sopra, piuttosto proverei ad imbardare. In ogni caso la cosa fondamentale è fermarsi il prima possibile (e non sempre ci si pensa).
ciao
paolo
drumsfly Posted - 13/05/2008 : 18:37:12
Condivido in pieno le osservazioni espresse da AlbertOne.
E' sicuramente meno insidioso toccare un terreno che non si conosce con il carrello estratto piuttosto che atterrarci sulla pancia.
Nell'eventuale impatto con un sasso o un fosso il carrello nel rompersi comunque assorbe energia. Un impatto diretto contro un terreno accidentato è deleterio per la schiena.
Vi è mai capitato che vi si chiudesse il carrello in atterraggio in aeroporto, è come strusciare col culo per terra con sotto un tappetino di fibra di vetro? si percepiscono tutti gli avvallamenti del terreno immaginate i sassi!!
Per cui io atterro in fuori campo sempre con il carrello estratto e mi fermo più velocemente possibile, minore è lo spazio utilizzato e minori saranno la possibilità di avere spiacevoli sorprese, mai fare come in aeroporto che si allunga il rullaggio per comodità.
Anche in caso di atterraggio sull'acqua è opportuno tenere il carrello aperto.
Queste tecniche le ho imparate da piloti come Pronzati, Bob Monti ed altri già parecchi anni fa.
Bob ebbe una esperienza di atterraggio nelle acque di un lago durante i mondiali in Finlandia per cui ne parlava per conoscenza diretta.
Corrado
stepo Posted - 13/05/2008 : 18:04:53
Confermo!
Anche Wielgus batteva molto su sta cosa.
Il carrello fuori smorza l'energia che altrimenti si riperquoterebbe sulla cellula indi sul pilota.
In acqua rompe l'effetto idrodinamico di inabissamento della fusoliera dei primi momenti. Questo poichè essa è progettata per flusso aerodinamico e non idrodinamico.

Dalle lezioni di Wielgus a Rieti...

quote:
Originally posted by AlbertOne

MAI! carrello sempre aperto anche in acqua!
non inventate cose del genere per piacere Fulvio!


AlbertOne Posted - 13/05/2008 : 17:47:54
...io non ho certezze, ma ho vissuto un esperienza. è una d'accordo non enne, ma se avessi preso la "noce di Cocco" con la fusoliera che strisciava a terra sicuramente mi sarei lacerato una gamba dal polpaccio in su.invece non mi son fatto nulla (a parte il morale sotto i tacchi ed un aliante un po' "triste").
Tutti gli altri fuori campo, li ho studiati e programmati atterrando con carrello fuori e possibilmente parallelo ai fossetti di coltivazione.
se dovessi prendere un marciapede con la pancia non so quanto questa ci salta sopra o si incastra li... a Rieti ho visto l'ls8 di Leo a cui in decollo era rientrato il carrello.. la pista è liscia ma abbiamo lavorato quasi una notte per ricostruire la pancia...
Il nostro "rilevatore di termiche" appoggia su uno strato di 2-5 mm che è studiato per volare non per fare da slitta su un terreno + o meno sconnesso. Avessimo un abitacolo di F1 spesso 1 cm sarebbe un altro discorso.
Parliamo invece di Dinafoam , e dei cuscini tanto comodi ma spesso causa di lesioni...
Alberto
Planando Posted - 13/05/2008 : 15:01:33
ora mi faccio un giro di manuali di volo e vedo cosa dicono...
Pero' io non sono cosi sicuro come voi.
Le ruote degli alianti hanno un diametro ben inferiore a quello della prua.
i carrelli non sono quasi mai ammortizzati.

So bene che lacqua è molto dura, ma li si consiglia di tenere il carrello aperto per rompere la superficie ed evitare che l'aliante s'infili sotto.
ho comunque dei dubbi anche in quel caso mancando una vera sperimentazione. Per gli idrovolanti è molto più pericoloso ammarare con il carrello fuori che atterrare con il carrello dentro...
ma questa è un altra discussione.


Non ho dietro il libro di REICHMAN, che comunque ha volato anche con alianti molto simili agli attuali. Non sono sicuro fosse lui che lo consigliava, ma da qualche parte avevo letto che nei fuori campo con fondo sconosciuto, oppure con la presenza di fossi e muretti a secco, era consigliato tenere il carrello dentro. Magari aveva torto l'autore ma le vostre motivazioni non mi hanno convinto.

Un dosso di 15 cm la prua ci scivola sopra, la ruota si pianta ed arresta immediatamente l'aliante. Tutta questa energia viene scaricata sulla schiena del pilota.

Non fa statistica, ma credo che siano molti i piloti che hanno riportato lesioni più o meno gravi alla schiena a seguito di urti del carrello con ostacoli vari. Tombini, fossi, gradini.

In ogni caso, anche sugli alianti moderni, tra il fondo schiena e l'esterno c'è spazio e materiale più robusto di un foglio di compensato da 1 mm.

adesso mi documento e poi vediamo cosa trovo.

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